SUPERBONUS: NESSUNA RESPONSABILITA’ DEL GEOMETRA NELLA GESTIONE DELLE PRATICHE BANCARIE

La disciplina delle agevolazioni fiscali, e in particolare del Superbonus e dei meccanismi di cessione del credito, ha rappresentato una delle maggiori sfide per i professionisti del settore negli ultimi anni. Le frequenti modifiche normative, il caos legislativo e la complessità degli adempimenti hanno imposto un costante aggiornamento delle competenze e uno studio approfondito delle numerose implicazioni legate al settore. Sebbene il Superbonus sia destinato a uscire definitivamente dall’ordinamento, resta fondamentale per i professionisti mantenere un elevato livello di aggiornamento, non tanto per nuovi sviluppi normativi ormai stabilizzati, quanto per affrontare la crescente complessità giurisprudenziale che emerge dall’analisi delle sentenze più recenti.
I rapporti complessi tra committente e tecnici
Una delle questioni che ha suscitato maggiore interesse negli ultimi anni riguarda la gestione dei rapporti tra i committenti e i tecnici coinvolti nelle pratiche legate al Superbonus. Tali rapporti si sono dimostrati spesso problematici e fonte di controversie, specialmente in merito alla definizione delle responsabilità connesse ai ritardi, alla cessione del credito d’imposta e alla gestione delle pratiche bancarie. Recenti pronunce giurisprudenziali hanno iniziato a far luce su queste tematiche, colmando alcune lacune normative e fornendo utili spunti di riflessione per il futuro.
Il contesto normativo e organizzativo: una fonte di criticità
L’avvio di cantieri di importo significativo e la gestione dei relativi adempimenti fiscali si sono spesso scontrati con un’organizzazione lacunosa. La rapidità con cui sono stati avviati i progetti ha portato in molti casi a inefficienze e problematiche, affidando a tecnici “tuttofare” compiti che richiedevano competenze specifiche e un chiaro mandato contrattuale. Una delle principali criticità è emersa nella gestione dei rapporti con le banche e i loro advisor per la cessione dei crediti d’imposta, che ha generato non pochi equivoci.
Il caso esemplare: il verdetto del Tribunale di Treviso
Un caso specifico, giudicato dal Tribunale di Treviso con la sentenza n. 425 del 24 marzo 2025, ha fornito importanti chiarimenti in merito alle responsabilità dei tecnici. Nel gennaio 2021, una cliente aveva incaricato uno studio tecnico di gestire la ristrutturazione della propria abitazione, beneficiando del Superbonus 110%. Nel contratto di incarico, stipulato il 15 marzo 2021, il tecnico si impegnava a presentare le pratiche edilizie necessarie per ottenere l’agevolazione fiscale, senza menzionare compiti specifici relativi alla cessione del credito.
Tuttavia, il progetto subì numerosi ritardi, causati, secondo la cliente, da carenze nella prestazione professionale del geometra. Questi ritardi portarono alla chiusura delle linee di credito da parte delle banche, rendendo impossibile la cessione del credito d’imposta e compromettono il completamento dei lavori. La cliente decise così di citare in giudizio il tecnico, richiedendo il risarcimento dei danni.
Il Giudice ha esaminato il contratto di incarico, rilevando che il tecnico era responsabile esclusivamente della gestione tecnica e degli adempimenti legati al Superbonus. In particolare, si è sottolineato come “l’incarico conferito al tecnico era relativo unicamente a prestazioni professionali connesse agli interventi agevolati da Superbonus 110%, e non includeva obblighi specifici relativi alla cessione del credito d’imposta.”
La cliente, inoltre, non è riuscita a dimostrare che la condotta del tecnico avesse direttamente impedito la cessione del credito d’imposta. Il Giudice ha evidenziato la confusione tra le due pratiche – edilizia e finanziaria – e ha concluso che la responsabilità del tecnico non poteva estendersi alla gestione di operazioni bancarie, in quanto non espressamente prevista nel contratto.
La sentenza ribadisce la necessità di definire in modo dettagliato l’ambito dell’incarico professionale in un contratto. Solo così è possibile evitare fraintendimenti e attribuzioni improprie di responsabilità. Il caso sottolinea anche l’importanza di supportare le proprie affermazioni con prove concrete durante una controversia legale. La mancanza di queste ha portato il Tribunale a respingere la domanda della cliente, confermando l’obbligo di quest’ultima di pagare le spese processuali.
Questo caso rappresenta un precedente significativo per la gestione delle responsabilità tecniche nei progetti legati al Superbonus. Il Tribunale di Treviso ha chiarito i limiti delle competenze dei tecnici, sottolineando come la cessione del credito d’imposta debba essere considerata una pratica distinta e non implicita nell’incarico tecnico. Tale chiarimento aiuterà i professionisti a definire meglio i propri ruoli e obblighi, evitando controversie future.
In conclusione, questa sentenza richiama l’attenzione sull’importanza di una pianificazione accurata e di una collaborazione integrata tra esperti tecnici, fiscali e legali per garantire il successo dei progetti e prevenire incomprensioni nei rapporti con i committenti.